Dobbiamo veramente ri-scoprire il reale significato della parola riposo?
Nel frenetico mondo del lavoro odierno la parola riposo e ricarica sembrano andare a braccetto. Il riposo viene liquidato come una semplice pausa per “ricaricare le batterie”.
Ci viene detto che serve per tornare più produttivi e pronti per il prossimo sprint. Questa visione utilitaristica del riposo ci impedisce di cogliere il suo significato portandoci a considerare le ferie o i momenti di pausa come un investimento per la futura produttività.
Il riposo non è una preparazione al lavoro, ma una parte essenziale del benessere umano, un processo delicato, personale e intimo che va ben oltre la mera inattività.
Riposare: una scienza constatata
Diverse ricerche evidenziano come questa visione universale sia limitante.
Secondo il Journal of Occupational Health Psychology la deprivazione del sonno causa il 70% degli incidenti sul lavoro, ma il concetto di riposo non riguarda soltanto il sonno. Anche le pause mentali e fisiche durante la giornata, la capacità di disconnettersi dal lavoro e dedicarsi ad attività che nutrono la nostra anima.
Per chi trova pace nella lettura, una passeggiata in montagna può sembrare un’assurdità. Per chi si rigenera tra le vette, il caos di una spiaggia affollata può essere opprimente. Insomma, non esiste una formula magica valida per tutti.
Un rapporto del 2016 dell’American Psychological Association mostra come lo stress legato al lavoro sia una delle principali cause di problemi di salute negli Stati Uniti, evidenziando l’importanza di pause regolari e di attività rilassanti per contrastare gli effetti.
Riposo profondo e personalizzato: consigli pratici
Ecco alcuni consigli per alimentare un giusto (e meritato!) riposo:
- Identifica il tuo stile di riposo: chiediti che cosa ti fa sentire veramente rigenerato. Non c’è una risposta giusta o sbagliata, solo la tua.
- Integra micro-pause nella tua giornata: non aspettare le ferie. Brevi pause di 5-10 minuti ogni ora o due possono fare una differenza enorme.
- Disconnetti realmente: quando finisci di lavorare, sforzati di staccare. Evita di controllare email o messaggi di lavoro fuori orario. Dedica del tempo ad attività che ti permettono di “svuotare la mente” dal lavoro.
- Pianifica il tuo riposo attivo: considera il riposo un’attività in sé. Pianifica i tuoi momenti di riposo, che sia leggere un libro, dedicarti a un hobby o semplicemente fare una passeggiata.
- Ascolta corpo e mente: impara a riconoscere i segnali di stanchezza fisica e mentale. Non ignorarli.
- Valorizza il sonno di qualità: crea una routine serale che favorisca il sonno. Riduci l’esposizione a schermi luminosi prima di dormire e cerca di andare a letto e svegliarti alla stessa ora ogni giorno.
Il riposo non è un interruttore da attivare solo quando siamo esausti, è una componente essenziale della nostra quotidianità che ci permette di vivere una vita più equilibrata, sana e appagante.
Sradichiamo l’idea del riposo come mera “ricarica” e abbracciamo la sua vera natura: quella di un processo vitale per il nostro benessere complessivo.
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