Come si può agire per salvaguardarlo?
Il 10 ottobre è stato il World Mental Health Day, una ricorrenza per sensibilizzare e tutelare la collettività sul benessere mentale. Cresce l’attenzione sulla salute psicologica dei dipendenti, spesso alle prese con stress e burnout.
Secondo un’indagine di GoodHabitz, piattaforma internazionale per la formazione, relativa a un campione di oltre 24mila dipendenti a livello globale, in Italia 1 intervistato su 2 dichiara di non condividere il proprio malessere in azienda.
La tutela della salute mentale nell’ambiente lavorativo ha un impatto positivo sulla partecipazione all’interno di un team e genera valore nel lungo termine. Condizioni di ansia e stress, al contrario, limitano le capacità relazionali, la produttività e le prestazioni professionali degli individui, favorendo l’assenza sul luogo di lavoro.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di adottare misure concrete per supportare chi è in difficoltà. Rimodellare gli ambienti di lavoro, la cultura e le relazioni, rafforzare la consapevolezza e la capacità di riconoscere problemi di salute mentale, promuovere l’integrazione, la partecipazione e l’equità, favorire l’ingresso e la crescita nel mondo del lavoro, sono tutti obiettivi importanti da raggiungere.
Attività per promuovere il benessere psicologico
Ci sono molteplici azioni che si possono mettere in campo per creare un ambiente di lavoro sano e inclusivo. Organizzare workshop e seminari condotti da esperti del settore, che diano strumenti pratici per salvaguardare la propria salute mentale, sensibilizzare i dipendenti attraverso comunicazioni interne dedicate, formare i manager sulla gestione degli aspetti che impattano sul benessere dei collaboratori, analizzare i fattori di rischio all’interno dell’organizzazione.
I mezzi e le opportunità per agire non mancano, è importante intraprendere un percorso in questa direzione, a vantaggio dell’azienda e soprattutto della comunità.
